I GIOVANI E LA POLITICA


“Qui non si parla di politica” ,“Sono apolitico”: espressioni  ricorrenti nel mondo giovanile (e non solo) e che spesso vengono ostentate come un valore. Espressioni e atteggiamenti che hanno tormentato gli ultimi anni di “nonno Nino”, come veniva affettuosamente chiamato in una certa area giovanile Antonino Caponnetto, “il magistrato cartavelina”, il padre del Pool antimafia, il maestro di Falcone e Borsellino, l’amico saggio coraggioso e sofferente dei giovani dei movimenti antimafia. Egli, e con lui tanti altri, avvertiva il pericolo che anche nel nostro paese la disaffezione  alla discussione e all’impegno sul versante civico potesse determinare la delega assoluta ad alcuni mestieranti del potere (che non aspettano altro), la spinta a rinchiudersi essenzialmente nel privato e alla ricerca spasmodica dell’effimero. Malgrado l’affacciarsi sulla scena politica del sorprendente movimento dei giovani di Locri, la crisi della partecipazione alla vita politica e sociale è un fenomeno in crescita e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti!

Nel nostro quartiere, a Scampia, c’è qualche presenza giovanile nell’ambito delle Istituzioni. Abbiamo perciò cercato Luca Marino e lo abbiamo intervistato.

I giovani e la politica: non è oggi un rapporto facile. Come hai vissuto la tua esperienza politica all’interno della Circoscrizione Scampia?

La problematica distanza che si frappone tra i giovani e la politica non la contestualizzerei con la realtà odierna. Se pur vero, infatti, che i ragazzi di oggi sono circondati da un numero infinito di distrazioni ed afflitti, probabilmente, da maggiori preoccupazioni (vedi le lunghe carriere scolastiche e la patologica difficoltà di inserirsi nel mondo del lavoro), è anche vero che per comprendere le ragioni di questo evidente divario sarebbe utile fare un piccolo passo indietro nel tempo, per ritrovare il graduale affievolirsi della questione ideologica e il senso di repulsione provocato dagli avvenimenti legati al fenomeno di Tangentopoli. In completa controtendenza, sottolineerei invece il valore che la nascita e la rapida diffusione dei cosiddetti “blogs” stanno assumendo, quale strumento di informazione e confronto, nel lento e timido processo di riavvicinamento dei giovani alle tematiche della politica, uno strumento, comunque, molto più agevole ed indolore rispetto all’impegno ufficiale e responsabile in una realtà istituzionale, se pur piccola come una Circoscrizione.

La mia prima elezione al Consiglio Circoscrizionale di Scampia, avvenuta nell’ormai lontano ’97, ha segnato l’inizio di questo impegno, determinando il passaggio da un approccio idealistico e saltuario ad uno pratico e quotidiano. In altre parole, mentre ancora riflettevo sulle priorità che il “primo” esecutivo Prodi avrebbe dovuto dare alla sua azione di governo mi sono ritrovato, assieme ai miei colleghi, a gestire l’emergenza di alcuni abitanti di Scampia costretti ad una notte da sfollati in seguito all’abbattimento della prima vela.

A circa nove anni da quell’esperienza, mentre Prodi studia ancora da aspirante premier e le vele sono ancora in piedi, ho la convinzione di aver agito sempre con passione ed impegno, gli stessi che contribuirono a mitigare l’inesperienza e la difficoltà di quei giorni. Il bilancio, alla fine, è come sempre il risultato di luci ed ombre, successi e delusioni, ma accompagnato dalla consapevolezza agrodolce che nel nostro territorio, per gli errori storici che l’hanno generato e per quelli che ancora si commettono nel tentativo di ricostruirlo, i pochi successi portano dietro un valore di gran lunga più importante e significativo rispetto alle molteplici delusioni che spesso siamo costretti a subire e che, per fortuna, lasciano la marginalità e l’insulsaggine dei personaggi che ce le provocano.

Le Circoscrizioni vanno in soffitta e stanno per essere sostituite dalle Municipalità. Quali sono le differenze?

Finalmente anche nella nostra città il Consiglio Comunale ha deliberato la nascita di nuove e più efficienti forme di decentramento amministrativo e così, dal prossimo Maggio, i cittadini andranno alle urne per eleggere i componenti del Consiglio delle Municipalità e non più delle Circoscrizioni.

Le nuove realtà decentrate eserciteranno le loro competenze su territori più vasti (la nostra Municipalità comprenderà in un’unica area l’attuale territorio delle Circoscrizioni di Scampia, Chiaiano e Piscinola-Marianella), e godranno di un’ampia autonomia organizzativa. L’esercizio di una funzione decisionale garantirà la gestione più diretta e più vicina al cittadino relativamente alle problematiche di manutenzione urbana (strade, piazze, arredi urbani, mercati rionali,…), dei servizi socio-assistenziali, della scuola e delle attività scolastiche (trasporto e refezione), delle attività culturali e sportive (gestione impianti sportivi). In più le Municipalità manterranno una competenza propositiva (l’unica prerogativa delle vecchie Circoscrizioni) per la realizzazione di opere e strutture sul proprio territorio.

Naturalmente, e questa è l’altra grande innovazione, per l’espletamento di queste funzioni a ciascuna Municipalità saranno assegnate risorse umane, strumentali e soprattutto finanziarie, con economie che andranno ad incidere su una particolare voce del bilancio comunale.

L’attuale giunta comunale vanterà, pertanto, il merito di avere introdotto questa storica trasformazione. Tuttavia, un giudizio serio e complessivo non può prescindere dalla considerazione relativa all’estremo ritardo con la quale essa giunge, e dalle difficoltà che verranno dal fisiologico periodo di assestamento e dall’introduzione graduale delle significative innovazioni nell’attuale sistema amministrativo comunale.

Forse accanto alle “quote rosa” dovrebbero essere previste, e ancor più, le “quote giovani” nelle liste elettorali delle prossime elezioni.  Quello presente nelle Istituzioni sarebbe, comunque, un numero ristretto rispetto ai tanti giovani che abitano il nostro paese. Ma la politica ha un respiro ben più ampio dell’ambito dei partiti e delle Istituzioni. Bisogna risollecitare la passione autentica per il dibattito politico e l’ impegno generoso nelle diverse e variegate espressioni in cui si articola la vita civile. “Tutto ha a che fare con la politica, la questione è sapere cosa fare, come renderla un fattore di liberazione”.

                                                                                                            Aldo Bifulco

 

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